Italian  Painter   Paul  Bonnie Kent
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Biografia
Mostre
 
HANNO SCRITTO DI LUI
A.Scalini. - D.Conenna - E. Cecchini
E.Cristiano - G. Massarelli - G.P.Palino.
M.Donini - S.Perdicaro - S. Coccia
M.T.Corleto - P.Parma - T.Ho Kit - V.Tortorelli
 
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Biography
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1988
La sua pittura a subito nel tempo (nelle opere da noi esaminate che coprono il ventennio (  1969 1989 )  uno sviluppo logico e necessario, passando dal  figurativo alle problematiche del movimento astratto, realizzando una personale leggibilita' l'altra  dalle impreviste ed imprevedibili corrispondenze  visive giocate attraverso le sensazioni piuttosto che attraverso gli oggetti o le persone. Ecco come nelle opere recenti del pittore Cattolichino, l'antica   mediazione grafica e cromatica viene aggiunta alla piu' diretta e consapevole trasmissione delle problematiche psicologiche. E' indubbiamente una svolta  in senso antiromantico, mistica se vogliamo e Paul  Bonnie Kent lega tutto cio' che puo' essere legato per restituire un senso alla vita, cerca la sintesi, la vivificazione di un emblema, un equilibrio entro il quale far spaziare la definizione lineare netta ed i rapporti significativi che intercorrono tra un colore e l'altro.
P.P.
 
2003
Forme sintetiche, articolate in originali insiemi, emergono nell'ordito geometrico che Bonnie Kent elabora nelle sue opere, fondendo razionalita' e simbologia, visione fisica e percezione ideale in un'interpretazione della realta' oltre la sua dimensione fenomenica. Pittura di contenuto che amplifica la concettualizzazione in una animata dialettica grafica, rendendo  espressive le immagini soprattutto con le vibrazioni del tessuto coloristico.
S.P.
 
2004
L'artista Bonnie Kent Paul, e' figura originale contemporanea d'un astrattismo che potremo definire metafisico, nel senso di voler rifuggire la rigida fisicit?reale, ma non per questo trascendere in trasfigurazioni oniriche, o peggio ancora in metapsichismi di  maniera, poiche' l'unico assunto della sua esistenza di uomo e di artista, e' quello di considerare la forma nel suo" farsi", nel suo concretizzarsi qualitativo e che spesso e' condizionato non gia' dal modo, bensi' dal suo collocarsi spazio-temporale. La sua forma e' evoluzione dinamica nello spazio, non certo, non definito nel suo topico-temporale, ma come essenza spirituale che si attua dinamicamente in tutto il qualitativo possibile, ma che non pu?essere definito come esigenza del reale, ma il reale che si attua come armonia del caso. E la forma si lascia definire, surrealismo dinamico-creativo, nell'intricato labirinto prospettico spaziale, in tutta la propria bellezza ed espressivita' talche' ogni elemento di se, ogni sua manifestazione, altri non e' che un armonico divenire che l'artista coglie e come sintesi che come attualita' del suo manifestarsi, mentre gia' Ella muta, evolve in altra sua forma ed espressivita' che contiene in se e la propria attualita' conseguenziale come pure l'intima ragione dinamico-trasformativa. In sintesi, nulla e' statico, tutto e' dinamica attuazione, si che la ragione, nel mentre coglie un aspetto, avverte l'angoscia d'una propria intuita limitazione, poiche' tutta la realta' anche se apparentemente statica, intimamente e' ragione d'un dinamismo armonico evolutivo. E' la denuncia dell'uomo-artista, d'ogni convenzione, d'ogni forma abitudinaria del pensiero e dell'attivita' creativa e che limitano l'intima comprensione del tutto e del rapporto armonico tra "l'io", particola definita, e l'universale. In sintesi ritenere ogni aspetto della realta' pur nella propria originalita' soggettiva, come conseguenza di un insieme di enti formali che l'hanno determinata, ma che nel contempo e' essa stessa parte di un'altra e piu' complessa originalita' la quale, nel mentre si mostra e' gia' "quant'altro". Ed e' un processo quello dell'artista, che mentre mette in discussione la fallace certezza della realta' contestualmente spinge la ragione ad aprirsi a spazi prospettici piu' ampi, si da cogliere, in un piu' complesso dinamismo prospettico-formale, quell'unica ragione che e' motore e fine d'un dinamismo armonico-evolutivo, in quale altri non e' che manifestazione dello Spirito Assoluto.
S.C.
 
2008
Non e' artista chi continua ad esserlo, ma chi smette e ricomincia. E ha dentro la forza di farlo. Assioma che segna e' la vita sua et le opere di una intelligenza geometrica che lo avvicina pur con grandi ricorsi astorici al Novecento di Veronesi e  di  Dadice....... Romagnolo puro profondo osservatore della irrealta' Ha avuto il coraggio civile di riprendere tele e pennelli e riaprire con Dea Arte. Ed e' quanto basta!. Secondo chi  qui scrive, il piu' eclettico, eccentrico, operatore dei nostri giorni. Nel 2006 "rinasce", (almeno cosi' pare), recupera le non sudate carte, guache ingialliti, vecchie tele mai portate alla luce e cerca di ritrovare il centro di gravita' permanente espressivo, alternando figurazione all'astratto al surreale. Il Bonnie Kent sa che essere originali, eclettici, eccentrici oggi vuol dire esprimere un peso specifico culturale elevato.
D.C.
 
2009
Nei dipinti di Paul Bonnie Kent, luce segno e colore, si incontrano attraverso un gioco di composizioni dando vita ad immagini vitali, di inesauribile energia, che risucchiano lo spettatore in un vortice di tinte passionali e appassionate. E mentre il puzzle si compone, le figure evocate emergono nella loro totale bellezza.
E.C.